In questa guida spieghiamo come scrivere una lettera di richiesta rilascio immobile in comodato e proponiamo un fac simile di lettera di richiesta rilascio immobile in comodato da utilizzare come esempio.
Il modello editabile può essere scaricato sul proprio computer e compilato inserendo le informazioni mancanti nel modo spiegato all’interno della guida.
Indice
Come Scrivere una Lettera di Richiesta Rilascio Immobile in Comodato Gratuito
Il contratto di comodato d’uso è il contratto con il quale la persona proprietaria di un bene, chiamata comodante, concede ad un’altra persona, chiamata comodatario, la possibilità di utilizzare il bene, con l’obbligo di restituzione al termine dell’uso.
Per avere un’idea chiara del concetto, pensiamo ad una famiglia il cui figlio non ha le possibilità economiche tali da potere acquistare oppure affittare un appartamento. In tal caso, i genitori di comune accordo, decidono di dare in comodato la seconda casa di proprietà al ragazzo. Tale concessione può avvenire per un periodo di tempo prestabilito oppure fino a quando il comodatario non avrà trovato un impiego che possa garantirgli una certa stabilità economica.
Salvo diversa indicazione, il comodato d’uso è gratuito. Questo significa che chi usufruisce dell’immobile non deve versare alcuna quota. Tuttavia, in alcuni casi specificati sul contratto, il comodatario potrebbe farsi carico di un corrispettivo simbolico oppure delle spese necessarie per eseguire determinate migliorie all’appartamento. Naturalmente, gli eventuali contributi devono essere minimi, altrimenti finirebbero per essere incompatibili con il carattere gratuito del comodato. In questo senso, si trasformerebbe in un vero e proprio contratto d’affitto e, il tentativo di eludere la legge potrebbe essere anche perseguibile.
Da qui ne consegue che, chi riceve in locazione un immobile è tenuto a versare mensilmente un canone, mentre chi sottoscrive un contratto di comodato non dovrà versare assolutamente nulla.
Il comodato d’uso, come già anticipato, non richiede l’obbligo di un contratto scritto e controfirmato dalle parti implicate. La formalità e la validità dell’accordo sono date dalla semplice consegna delle chiavi dell’appartamento. Questa opzione trova giustificazione nei rapporti di fiducia e cortesia che esistono tra le parti.
Ma come è possibile dimostrare l’avvenuto accordo in caso di controversia tra le parti? Se i termini di usufrutto dell’immobile sono scaduti, come può il proprietario tornare nuovamente in possesso della casa? La legge, in queste situazioni purtroppo non rare, parla chiaro e si basa sulle testimonianze delle persone vicine alle due parti oppure su particolari indizi, ma la procedura è tutt’altro che rapida.
Pertanto, l’atto scritto risulta essere la strada migliore da intraprendere per una serie di motivi
-attribuisce una data certa al contratto
-definisce la scadenza dell’atto di comodato
In tal caso, il contratto deve essere registrato presso un notaio e comunicato all’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data della sua sottoscrizione.
La durata del comodato d’uso dipende sostanzialmente dall’accordo tra le due parti. Possono verificarsi infatti due casi in particolare:
-la scadenza ha un tempo determinato e in questo caso si parla di comodato non precario.
-la validità del contratto è a tempo indeterminato.
In caso di scadenza, il contratto può essere rinnovato dalle due parti oppure prevedere una specifica clausola di proroga automatica. Per il comodato d’uso precario sono previste specifiche normative in tema di restituzione del bene immobile.
In genere, la restituzione dell’immobile in comodato avviene a scadenza del contratto non precario. Diversamente, ha carattere immediato quando il comodatario raggiunge una situazione economica tale da poter acquistare un appartamento proprio oppure da poter pagare senza problemi un canone periodico di locazione.
Bisogna precisare, tuttavia, che nel caso di accordo precario il proprietario ha tutto il diritto di richiedere la subitanea restituzione del bene qualora sia in grado di dimostrare la sopravvenienza di un urgente e imprevisto bisogno. Deve trattarsi di un problema serio e reale, non voluttuario e né capriccioso oppure artificiosamente indotto ma soprattutto deve essere imminente.
Il comodante può richiedere all’altra parte la restituzione dell’appartamento in maniera informale oppure formale attraverso raccomandata. Non esistono termini di preavviso da rispettare, tuttavia è logico che da un punto di vista morale ed etico, non è corretto chiedere al comodatario di lasciare la casa dall’oggi al domani. Risulta essere più consono fornire alla controparte il tempo utile per trovare un nuovo alloggio e organizzare il trasloco.
Come già anticipato, la legge è dalla parte del comodante qualora quest’ultimo riesca a dimostrare la necessità della restituzione dell’immobile.
Un esempio può riguardare il caso di una madre che supporta il figlio e la sua convivente prestando la seconda casa di proprietà per un tempo indeterminato, fin quando cioè i due ragazzi non avranno una stabilità economica e un impiego valido che possano consentire l’affitto oppure l’acquisto di un appartamento o di una casa singola.
Nel frattempo, però, le incomprensioni tra i due giovani portano alla rottura del rapporto. Il figlio torna a casa della madre, mentre l’ex compagna continua a stare in quell’immobile, usufruendo di tutte le comodità. Tuttavia, a distanza di qualche mese, alla comodante sopravviene un urgente bisogno abitativo per motivi personali, dovuti all’età e chiede alla donna il rilascio immediato dell’abitazione.
L’appartamento è tornato alla legittima proprietaria, in quanto le esigenze connesse all’uso familiare sono venute meno. La madre del comodatario aveva pieno diritto di chiedere la restituzione della casa, senza ledere nessuno.
Di certo la questione del comodato d’uso per un bene immobile non è semplice. Rientrano inevitabilmente diverse dinamiche che interferiscono con l’etica e il buon senso, oltre che alcune difficoltà che potrebbero danneggiare irreversibilmente i rapporti di fiducia tra familiari.
In ogni caso, in previsione di possibili controversie, è sempre bene lasciarsi consigliare da un notaio esperto per potersi muovere in modo efficace. Preferire il contratto di comodato in forma scritta a quello verbale è senza dubbio la scelta migliore per prevenire eventuali problematiche future che potrebbero sfociare in denunce per detenzione abusiva del bene immobile.
La richiesta per la restituzione dell’appartamento di proprietà va sempre anticipata da una lettera raccomandata per validare ulteriormente l’azione.
Esempio di Lettera di Richiesta Rilascio Immobile in Comodato Gratuito
Proponiamo di seguito un esempio di lettera di richiesta rilascio immobile in comodato, utile per chi desidera scrivere questo tipo di comunicazione.
OGGETTO: rilascio immobile concesso in comodato.
Il sottoscritto ___________________, in qualità di proprietario dell’appartamento sito in __________, alla Via__________________________, n. __________, a lei concesso in comodato con contratto stipulato il ________ e registrato a ____________ il __________ al n. __________, con la presente chiedo la restituzione immediata dell’immobile così come previsto dall’ex
articolo 1809 c.c. (se è stato fissato il termine) oppure articolo 1810 c.c. (se non è stato fissato il termine).
La invito pertanto a rilasciare l’immobile concesso in comodato libero da persone e cose per il giorno_______________.
Distinti saluti.
___________________
Fac Simile Lettera di Richiesta Rilascio Immobile in Comodato Gratuito
In questa sezione è possibile trovare un modello di lettera di richiesta rilascio immobile in comodato editabile e compilabile da scaricare e stampare. Il fac simile lettera di richiesta rilascio immobile in comodato presente è messo a disposizione in formato DOC, questo significa che il modulo può essere aperto e modificato utilizzando Word, per compilare la lettera inserendo i dati mancanti come spiegato in precedenza.
Trattandosi di un fac simile editabile, la lettera di richiesta rilascio immobile in comodato può poi essere convertita in PDF, se necessario.