In questa guida spieghiamo come iniziare una relazione scritta.
Con il termine relazione scritta, in ambito lavorativo o accademico ci si riferisce ad un testo che esprima il resoconto dettagliato di un particolare avvenimento. È infatti possibile redigere relazioni scritte riguardo a una enorme quantità di argomenti, ma anche con obiettivi molto diversi fra loro. In generale, le relazioni riguardano resoconti di ricerche, esperimenti di laboratorio, risultati ottenuti durante un confronto o una riunione, ma anche altre attività di studio sul campo in compagnia o in solitaria. Insomma, quello che conta non è tanto il perché si scriva una relazione, ma soprattutto il come lo si faccia. Da una relazione ben scritta è possibile ottenere moltissimi vantaggi, primi fra tutti bei voti, promozioni, riconoscimenti. Vediamo quindi quali sono i passaggi fondamentali da seguire per iniziarne una nel migliore dei modi.
Indice
Come fare una scaletta
Quando l’obiettivo è mettere nero su bianco quanto si è rilevato durante un esperimento o un altro avvenimento, il primo consiglio è quello di costruire una breve scaletta. Non è infatti un mistero che una relazione ben fatta sarà quella in grado di contenere tutte le informazioni essenziali, non solo scritte in modo corretto ma anche nel giusto ordine.
La scaletta quindi, ti aiuta a fare proprio questo: mettere in ordine le idee.
Ecco qui un esempio pratico di scaletta che potrai utilizzare per selezionare i contenuti migliori prima di iniziare la tua relazione.
-Titolo e introduzione
-descrizione della tua attività
-definizione degli obiettivi
-modalità di indagine utilizzata
-presentazione strumenti e metodi di rilevazione sul campo
-descrizione delle fasi del lavoro
-discussione delle difficoltà incontrate
-presentazione risultati
-descrizione tempistiche richieste
-richiesta di integrazione da parte di studi futuri
-conclusioni
-eventuali ringraziamenti.
Queste sono in breve tutte le informazioni che dovrai inserire nella tua relazione. Vediamo quindi come strutturare l’intero lavoro suddividendolo in aree specifiche, così da fornire un primo abbozzo che potrai man mano integrare con i dati da te raccolti.
Struttura della relazione scritta
Le tre parti delle quali si compone una relazione scritta sono introduzione, corpo principale e conclusione. In particolare, in questo articolo vogliamo focalizzarci su come iniziare una relazione scritta, quindi daremo la priorità proprio alla redazione della prima parte.
Quando parliamo di introduzione infatti, cosa intendiamo? Innanzitutto, di una parte del testo che contenga tutte le corrette informazioni circa data, nome di chi ha effettuato lo studio (autore) e istituto/azienda per il quale si sta eseguendo il lavoro.
Dopo aver completato questa prima parte burocratica è poi possibile passare all’introduzione vera e propria della relazione scritta.
Essa dovrà contenere, in breve e in modo molto chiaro, quale sia l’argomento trattato all’interno del testo.
Inoltre, dovrai necessariamente specificare come mai hai scelto proprio un certo argomento o, in alternativa, perché hai scelto di descriverlo e/o studiarlo in un certo modo, secondo determinate modalità.
Quando si parla di relazione scritta infatti, nulla deve essere dato per scontato o lasciato al caso. I superiori, i colleghi, i professori, devono sempre poter estrapolare tutti i dati dei quali hanno bisogno dal tuo lavoro, e al massimo integrare con la bibliografia che tu stesso fornirai al fondo del testo.
Ricordati quindi di essere molto preciso e di includere sempre, nelle prime righe, le seguenti tematiche
-motivazione che ha portato alla scelta dell’argomento
-lo scopo del lavoro, ovvero la tesi che intendi dimostrare con le ricerche
-le tempistiche che ha richiesto il lavoro
-tutti i nomi dei colleghi, delle istituzioni o degli enti che hanno partecipato alla rilevazione dei dati.
Quando tutte queste informazioni avranno trovato spazio nella parte introduttiva del lavoro, allora potrai passare all’esposizione del corpo principale, ovvero offrire una panoramica di quanto osservato, così come eventuali ostacoli, dubbi, oppure scoperte particolarmente rilevanti corroborate da esempi, evidenze ecc.
Conclusa anche questa seconda parte, dovrai poi passare alla presentazione dei risultati veri e propri, da rendere anche facilmente visualizzabili con grafici, tabelle, fotografie, collegamenti a file multimediali. Oltre a ciò, ricorda sempre di descrivere come le tue ricerche siano solo parziali e come ci sia bisogno di ulteriori sviluppi nello studio della materia, fornendo tu stesso eventuali spunti per proseguire quanto da te iniziato. Infine, ricordati di ringraziare tutti coloro i quali ti hanno presentato sostegno e offri una valutazione complessiva dell’esperienza.
Stile e linguaggio della relazione
Per quanto riguarda il linguaggio da utilizzare, ricorda sempre di mantenere un tono serio ed ufficiale e di ricorrere quanto più possibile all’uso di una terminologia specifica ed approfondita, a costo di dover spiegare alcuni neologismi o altre parole fino a quel momento poco utilizzate.
Il linguaggio deve essere all’altezza delle ricerche, e come già anticipato non deve lasciare spazio a dubbi o a interpretazioni ambigue. L’obiettivo della relazione infatti è proprio quello di fare chiarezza su un determinato argomento! Differenza più che puoi il lessico, destando curiosità nel tuo lettore. Un occhio di riguardo dovrà poi anche andare alla grammatica e alla correttezza delle espressioni: prima di consegnare la relazione, ricorda sempre di farla rileggere per almeno 2 o 3 volte anche ad un amico, o comunque ad una terza persona che possa avere un occhio nuovo sul lavoro, meno stanco ed abituato del tuo.
Gli allegati della relazione
Nella redazione di una relazione, un ruolo fondamentale ce l’hanno poi gli allegati. Questi ultimi infatti, dovranno essere sempre presentati nei pressi delle discussioni o, in alternativa, al fondo del testo, ciascuno opportunamente descritto, motivato e soprattutto numerato. Potrai corredare la tua relazione di qualunque tipologia di documento, così da donarle ulteriore ufficialità e oggettività.
Come scegliere il titolo della relazione scritta
Infine, ricorda sempre che il titolo della tua relazione dovrà essere conciso ma efficacie. A meno che non sia strettamente necessario, cerca di evitare giri di parole o frasi interminabili. Vai dritto al punto ed evita di ricorrere a umorismi o altri tipi di linguaggio non adatti. Se proprio lo ritieni opportuno, ricorda che potrai apporre sotto ad un titolo più austero e schematico anche un sottotitolo. Un piccolo consiglio: lascia la scelta del titolo sempre alla fine del lavoro, come ultima ciliegina sulla torta quando la relazione è ultimata. Solo dopo aver scritto l’intero lavoro infatti avrai un’idea abbastanza chiara di che cosa tu voglia veicolare con quanto descritto.