In questa guida spieghiamo come scrivere una lettera di lamentela al datore di lavoro e proponiamo un fac simile di lettera di lamentela al datore di lavoro da utilizzare come esempio.
Il modello editabile può essere scaricato sul proprio computer e compilato inserendo le informazioni mancanti nel modo spiegato all’interno della guida.
Indice
Come Scrivere una Lettera di Lamentela al Datore di Lavoro
Quando gli incarichi professionali e le mansioni da svolgere conferiti da un datore di lavoro superano i limiti di legge, i dipendenti coinvolti possono avvalersi di numerosi strumenti di tutela, sia giuridici che pre-giuridici. Tra i metodi ufficiali per chiedere una diminuzione del carico di lavoro vi è indubbiamente la lettera di lamentela formale, uno scritto che ha l’obiettivo di informare chi di dovere (capo, responsabile di settore, ufficio risorse umane) che gli accordi pattuiti sono stati disattesi e che, nonostante nel contratto di lavoro siano indicati specifici orari e specifiche mansioni, le richieste nei confronti del dipendente sono eccessive.
Eccessive da un punto di vista dell’orario o della tipologia di lavoro richiesto, non fa differenza: per tutelare la sicurezza dei dipendenti, dell’azienda e dei clienti, tutti i lavoratori devono poter sempre e solo lavorare in base a quelle che sono le loro competenze e le loro energie.
Se anche a te è capitato di vivere una situazione di questo tipo, il consiglio è quindi di procedere subito con la redazione di una lettera di lamentela verso il datore di lavoro. Attenzione però: non tutte le occasioni sono buone per lamentarsi! La lettera di rimostranza è uno strumento prezioso da sfoderare solo quando il carico di doveri e mansioni è realmente al di fuori della legge. In tutti gli altri casi, è necessario procedere per accordi verbali. Per evitare di fare confusione, vediamo quindi più da vicino tutte le situazioni in cui è possibile scrivere una lettera di lamentela al datore di lavoro.
La concezione di troppo lavoro è indubbiamente soggettiva, e talvolta nonostante orari e contratti comprendano una certa quantità di ore e di mansioni per legge, ci sembra davvero di non riuscire a sostenere i ritmi richiesti. Questo è vero per qualunque professione, e spesso dipendenti che non si prendono la briga di porre un freno a richieste eccessive (anche se formalmente legali) finiscono per pagarne le conseguenze dal punto di vista della salute sia fisica sia mentale.
Diverso però è il problema dello sfruttamento, il quale è sicuramente presente, soprattutto in settori meno tutelati e blasonati come quello agricolo. In zone rurali o a scarsa urbanizzazione, lo sfruttamento viene abilmente nascosto da datori da lavoro senza scrupoli e pronti a tutto pur di aumentare anche di poco il proprio profitto. Allo stesso modo, le grandi multinazionali esercitano un potere di condizionamento enorme sui propri dipendenti, operando quindi intimidazioni e altri tipi di “velata” minaccia (si veda già solo la precarietà dei contratti) per poter ottenere il massimo del lavoro donando in cambio il minimo compenso.
Secondo l’ordinamento italiano (e più nello specifico il Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66 “Attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro”) la lamentela per un carico di lavoro eccessivo è sempre giustificata quando il carico di lavoro extra è costante (non saltuario) e viola il rispetto di uno o più dei seguenti limiti: massimo di ore straordinarie, lavoro notturno, pause, riposi, turni.
Il linguaggio più idoneo nella redazione di una lettera di lamentela al datore di lavoro è di tipo formale. Esso serve infatti non tanto a dare libero sfogo alla tua rabbia o alla frustrazione (cosa che puoi comunque fare in altre sedi, come per esempio a casa, con gli amici, in seduta terapeutica) ma piuttosto a far notare al datore di lavoro che tu conosci i tuoi diritti e sai come farli valere.
Un compito importante per garantirti un futuro roseo e ricco di rispetto in azienda, che passa inevitabilmente dalla capacità di comunicare in modo adulto.
Assolutamente vietati quindi gli insulti, le minacce e gli appellativi eccessivi, i quali non farebbero altro che creare una pessima disposizione d’animo in chi legge la lettera e, presumibilmente, dovrebbe ascoltarti dandoti meno lavoro da fare.
Nessuno ti chiede di essere cordiale o gioviale, ma prima di passare dalla parte del torto ci sono molti strumenti linguistici da utilizzare, primo fra tutti quello della formalità, della pacatezza e della chiarezza.
Compreso questo primo elemento necessario, passiamo in rassegna tutte le informazioni da includere assolutamente nella lettera.
Quando le indicazioni pattuite al momento del contratto non vengono rispettate, è il momento di agire. Prima di passare alla scrittura di una lettera di lamentele tuttavia, puoi sempre provare ad esporre la situazione a voce, chiedendo al datore di lavoro di diminuire le mansioni assegnate.
Se le tue richieste non vengono accolte, allora potrai procedere con la redazione di un testo formale, una lettera di lamentela capace di contenere tutte le informazioni per convincere il datore di lavoro ad alleggerirti il carico di mansioni e che, in caso di mancato ascolto, potranno tornarti utili in un secondo momento in tribunale o presso altri enti demandati alla risoluzione del problema.
Per prima cosa, ricorda che la lettera di lamentela deve essere indirizzata al soggetto demandato all’assegnazione delle tue mansioni. Spedire il messaggio al giusto destinatario infatti, ti aiuterà ad avere maggiori probabilità di essere ascoltato.
Dopo esserti assicurato di reperire tutti i dati corretti, dovrai quindi riportare nel messaggio
-Le tue generalità, da esporre in modo dettagliato e che permettano ai responsabili di capire esattamente chi tu sia e quali mansioni tu ricopra (fondamentale soprattutto se lavori in aziende molto grandi)
-Il contesto lavorativo del quale fai parte, vale a dire il tuo reparto, le tue mansioni, la presenza di più o meno colleghi, macchinari
-La descrizione di tutte le violazioni effettuate in materia di carico di lavoro, la quale deve essere dettagliata ed esposta in maniera chiara e concisa, il più possibile corrispondente alla realtà
-Un insieme di allegati o documenti (compresa la eventuale testimonianza di tuoi collaboratori o colleghi) che possano aiutarti a dimostrare quanto da te sostenuto. Nei casi di vero e proprio sfruttamento, potrebbero essere utili delle registrazioni vocali, ma eventualmente chiedi sempre prima un consulto ad un avvocato.
-La richiesta di diminuzione del carico di lavoro, il quale dovrà essere tarato sulle tue reali capacità e sulle mansioni indicate a contratto. Se tu e il datore di lavoro non siete in pessimi rapporti e vuoi quindi mostrarti collaborativo e propositivo, ricorda di indicare subito dopo la richiesta di riduzione lavoro anche una serie di proposte da parte tua per migliorare la collaborazione e portare comunque a termine la maggior parte dei compiti assegnati. Sono possibili alcuni lavori in smart working? É nella disponibilità dell’azienda migliorare la dotazione di macchinari o software? Poni queste domande e cerca di far capire che con un migliore supporto, puoi svolgere un maggior carico di lavoro senza che ciò comporti conseguenze negative.
Se dopo aver spedito la lettera (meglio se come raccomandata con ricevuta di ritorno) non noti alcun cambiamento per ciò che riguarda l’assegnazione delle tue mansioni, hai a disposizione due importanti strumenti di tutela dei tuoi diritti:
-La denuncia all’Ispettorato territoriale del lavoro, nella quale dovrai fornire tutti i dati elencati nella lettera
-La denuncia penale, la quale però sarà valida solo in caso di reato di sfruttamento sul lavoro.
Per entrambe le procedure, il consiglio è sempre di richiedere preventivamente una consulenza sindacale o legale.
Modello Lettera di Lamentela al Datore di Lavoro
In questa sezione è possibile trovare un modello di lettera di lamentela al datore di lavoro editabile e compilabile da scaricare e stampare. Il fac simile lettera di lamentela al datore di lavoro presente è messo a disposizione in formato DOC, questo significa che il modulo può essere aperto e modificato utilizzando Word, per compilare la lettera inserendo i dati mancanti come spiegato in precedenza.
Trattandosi di un fac simile editabile, la lettera di lamentela al datore di lavoro può poi essere convertita in PDF, se necessario.