In questa guida spieghiamo come scrivere una lettera di licenziamento per cessazione attività e proponiamo un fac simile di lettera di licenziamento per cessazione attività da utilizzare come esempio.
Il modello editabile può essere scaricato sul proprio computer e compilato inserendo le informazioni mancanti nel modo spiegato all’interno della guida.
Indice
Come Scrivere una Lettera di Licenziamento per Cessazione Attività
In linea generale, il datore di lavoro ha il diritto di chiudere la propria attività e di licenziare i dipendenti in caso di cessazione attività, poiché ciò rientra nella sua libertà d’impresa. Tuttavia, per essere legittimo, il licenziamento per cessazione attività deve essere effettuato in conformità con la normativa vigente in materia di diritto del lavoro.
Per quanto riguarda la situazione in cui l’impresa rimane attiva per qualche settimana dopo la chiusura del rapporto di lavoro, è necessario valutare attentamente i fatti specifici del caso. In generale, se il licenziamento è stato effettuato in conformità con la normativa vigente al momento del licenziamento e l’impresa ha cessato l’attività entro un periodo di tempo ragionevole, il licenziamento per cessazione attività sarà considerato legittimo, ma sul punto torneremo approfonditamente più avanti.
Sostanzialmente, la normativa italiana prevede la possibilità per il datore di lavoro di effettuare il licenziamento per cessazione dell’attività dell’azienda, in conformità con le disposizioni previste dal Codice Civile e dal Testo Unico delle Leggi in Materia di Lavoro.
Il licenziamento per cessazione dell’attività dell’azienda può essere effettuato senza dover necessariamente motivare la decisione, a condizione però che l’impresa sia effettivamente cessata e che tale circostanza sia stata comunicata ai lavoratori con congruo anticipo.
La comunicazione di cessazione dell’attività deve essere effettuata per iscritto e deve indicare il periodo di preavviso, che in genere è di almeno 30 giorni. In caso di mancata comunicazione del periodo di preavviso, l’azienda è tenuta a risarcire i danni al lavoratore.
Inoltre, il datore di lavoro ha ovviamente l’obbligo di pagare tutte le spettanze salariali e contributive dovute al lavoratore fino alla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Quando si configura il licenziamento per cessata attività
Se un dipendente riceve una lettera di licenziamento individuale per cessazione dell’attività aziendale, è ovvio che possa avere delle preoccupazioni riguardo alla legittimità di questa tipologia di recesso e possa interrogarsi su quelli che sono i propri diritti in questa circostanza.
In generale, è importante tenere presente che, in base alla normativa vigente, il datore di lavoro può procedere al licenziamento di un dipendente solo se sussiste una giusta causa o un giustificato motivo.
Tuttavia, nel caso specifico di cessazione dell’attività aziendale, il licenziamento avviene per motivi oggettivi e giustificati, poiché l’imprenditore ha deciso di chiudere l’attività e pertanto non occorre più il personale.
In questo contesto, il datore di lavoro ha l’obbligo di rispettare i diritti dei lavoratori, fornendo loro una comunicazione scritta della cessazione dell’attività, indicando il periodo di preavviso e pagando tutte le spettanze salariali e contributive fino alla data di cessazione del rapporto di lavoro.
È importante sottolineare che, se il licenziamento per cessazione dell’attività viene effettuato in conformità con la normativa vigente e tutti i diritti dei lavoratori vengono rispettati, questo tipo di recesso sarà considerato legittimo.
Tuttavia, se il datore di lavoro non rispetta i diritti dei lavoratori o se la cessazione dell’attività viene effettuata in modo illecito o inaspettato, potrebbe essere possibile contestare la legittimità del licenziamento.
In ogni caso, se un dipendente riceve una lettera di licenziamento individuale per cessazione dell’attività, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto del lavoro per ottenere ulteriori informazioni sui propri diritti e sulle possibilità di tutela a disposizione, a maggior ragione si hanno dubbi in merito alla fondatezza del licenziamento o se sono stati lesi alcuni diritti tipo quello al preavviso o al pagamento per il servizio già offerto.
Quando è legittimo il licenziamento per cessata attività
Il licenziamento per cessata attività è una delle modalità con cui un datore di lavoro può risolvere un rapporto di lavoro con un proprio dipendente, non è infatti una forma illecità in sé.
C’è però da dire che si tratta di una forma di licenziamento che si basa sull’impossibilità per l’azienda di continuare l’attività economica o produttiva a cui il dipendente era destinato. In cosa si traduce questo? Nel fatto che, in sostanza, il licenziamento per cessata attività è giustificato dal fatto che l’attività dell’impresa cessa per ragioni indipendenti dalla volontà del datore di lavoro.
In altre parole, il licenziamento per cessata attività è legittimo solo se effettivamente si verifica l’impossibilità dell’azienda di continuare la propria attività. Inoltre, il licenziamento deve essere l’ultima soluzione possibile, dopo aver esaurito tutte le altre opzioni come la riconversione del lavoro, la mobilità geografica o la riduzione dell’orario di lavoro.
I casi in cui il licenziamento per cessata attività è legittimo sono quindi quelli in cui l’azienda è costretta a chiudere per motivi economici o produttivi come la mancanza di commesse, la perdita di clienti o l’insufficienza di fatturato.
Tuttavia, il licenziamento per cessata attività può diventare illegittimo se il datore di lavoro non rispetta i diritti dei dipendenti, ad esempio, se non paga le retribuzioni arretrate o non cessa effettivamente la sua attività. In questi casi, il licenziamento può essere impugnato dal dipendente e il giudice può decidere di annullare la decisione del datore di lavoro.
Cosa può fare il dipendente
Vediamo adesso un altro aspetto molto interessante e molto importante, vale a dire quali sono le azioni che il dipendente può intraprendere in caso di violazione dei suoi diritti.
Abbiamo già avuto modo di vedere che in realtà il licenziamento per chiusura dell’attività aziendale presenta margini molto stretti per essere impugnato, ma se il lavoratore ha prove che l’attività non è realmente cessata, può adire le vie legali per contestare il provvedimento. Il dipendente ha 60 giorni dalla ricezione della lettera di recesso per inviare al datore di lavoro l’impugnazione stragiudiziale del licenziamento, in cui si contesta la legittimità del provvedimento. Successivamente, entro 180 giorni, deve depositare un ricorso presso il giudice del lavoro tramite un avvocato.
Il giudice valuterà la legittimità del licenziamento sulla base dei fatti e degli argomenti giuridici riportati dalle parti. Se il licenziamento viene giudicato illegittimo, il datore di lavoro sarà condannato a reintegrare il dipendente nel posto di lavoro oppure a corrispondergli una indennità a titolo di risarcimento danni.
Inoltre, il lavoratore licenziato per chiusura dell’attività aziendale può richiedere l’erogazione dell’indennità di disoccupazione Naspi all’Inps, a condizione che oltre alla perdita del lavoro, sia in possesso dei requisiti previsti per accedere a questo beneficio, ovvero 13 settimane di contributi previdenziali nei 4 anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro e 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi prima del licenziamento.
Fac Simile Licenziamento per Cessazione Attività
In questa sezione è possibile trovare un modello di lettera di licenziamento per cessazione attività editabile e compilabile da scaricare e stampare. Il fac simile lettera di licenziamento per cessazione attività presente è messo a disposizione in formato DOC, questo significa che il modulo può essere aperto e modificato utilizzando Word, per compilare la lettera inserendo i dati mancanti come spiegato in precedenza.
Trattandosi di un fac simile editabile, la lettera di licenziamento per cessazione attività può poi essere convertita in PDF, se necessario.